giovedì 17 maggio 2007

Una società difficile, complessa e frustrante trova oggi seri problemi per porsi la questione della assoluta necessità di produrre un cambiamento profondo e radicale.
Le Istituzioni risultano incapaci di risolvere i problemi, anche quelli quotidiani, forse proprio perché sono fondate su basi ormai inadeguate e sorrette da personaggi che vedono nel cambiamento solo il modificare dei nomi a idee e visioni per il futuro che sono invece quelle di sempre: inaridite, superate, obsolete.

In momenti di crisi, si sviluppano anche situazioni di violenza che sembrano gratuite ed immotivate, ma, se ci guardiamo dentro con spirito positivo, scopriamo tutte le storture che ne sono la causa.

Oggi, c’è una speranza nuova ed è quella della volontà dei giovani a proporsi per diventare il centro dell’osservazione, ma, soprattutto, il “motore” capace di produrre i cambiamenti.
Si dice che la società attuale non ha più “valori”, ma nessuno si preoccupa di cedere tutte le cose che sono state fatte e quelle che ancora bisogna fare, con la certezza che dai giovani può venire la spinta vitale utile per tracciare nuovi cammini di convivenza.
Sono molti gli spiriti giovani che cominciano a vederci chiaro ed alla domanda “…sei felice?” rispondono con le parole di Tal Ben-Shadar: “So di essere più felice di dieci anni fa e spero che tra altri dieci lo sarò ancora di più”. “stare insieme significa agire insieme; farsi conoscere piuttosto che farsi approvare”.

Questa iniziativa vuole proporre un dialogo che si sviluppi in senso orizzontale e per questo continuerà a proporre quesiti, restando in attesa delle risposte di tutti coloro che credono che “partecipare è il fondamento per determinare un cambiamento”.

1 commento:

Unknown ha detto...

1) Mit Andrew Lo, il guru della “neurofinanza” ha abbandonato una visione professionale totalmente razionalista e propone un approccio che tenga conto anche dell’emotività, conciliando la sue nuove teorie ai progressi della psicologia comportamentale.
Tutto questo ha preso l’avvio dall’osservazione sperimentale (applicazione di elettrodi) per la quale dieci ottimi broker hanno dimostrato una notevole risposta emotiva (sudorazione, battito cardiaco, pressione sanguigna) durante le transazioni finanziarie. “Con questo, si dovrebbe dimostrare che anche una buona operazione finanziaria presuppone un coinvolgimento emotivo”.

2) Anche la discussione politica sta cambiando profondamente. Il Papa – Benedetto XVI- ha più volte ribadito che, a suo parere, sia il comunismo che il capitalismo hanno fallito come proposte per programmare un mondo disegnato a misura d’uomo, di qualità e sostenuto da principi etici di uguaglianza, di rispetto delle libertà individuali e delle pari-opportunità.
Possiamo tranquillamente dire che “i giovani vengono ingannati” e ormai sanno bene che il benessere materiale non rende felici. Lo dimostra il fatto che il 45% degli studenti, in USA, soffre di depressione ed il 94% si sente sopraffatto dalle difficoltà della vita.

3) Arricchirsi non è più, ad un certo livello manageriale, un valore proprio perché basta pensare che alcuni direttori di impresa hanno ricevuto una liquidazione di 400-milioni di dollari. Che molti stipendi di questi “fortunati” raggiungono i 51-milioni di dollari l’anno, vale a dire 141.000 dollari al giorno, 6000 dollari all’ora.
È evidente che tutto questo genera corruzione, disagio sociale, violenze di tutti i tipi (ricordiamo le parole dello studente coreano che in una Università USA ha ucciso più di 30 compagni).

4) La globalizzazione ha solo fatto aumentare la corruzione e diffuso la povertà, anche se le proposte e le promesse potrebbero essere valide. Dovremmo ricordare che la fame influisce poderosamente anche sullo sviluppo intellettivo e che nelle famiglie cronicamente povere non ci sono figure autorevoli.
Perché i giovani possano cavarsela è necessario rendere la scuola più consona ai bisogni educativo-formativi, centrati sulla persona e che le famiglie ed i genitori risultino più sicuri e fortemente sostenuti dalle istituzioni.

5) Non sappiamo ancora quanto le “guerre sante degli USA” abbiano impoverito quella grande Nazione, né per quanto tempo si farà sentire questo deficit economico che sicuramente investe anche tutti gli altri Paesi del Mondo.
Senza contare che il fallimento dell’azione antiterrorista ha aumentato il senso di insicurezza e di paura. Sicuramente la miscela povertà-insicurezza-paura è ben peggio della “guerra atomica” che aveva fatto tremare il mondo e, soprattutto, non possiamo prevedere quale influenza negativa eserciterà, negli anni futuri, su tutti i cittadini di tutti i Paesi.