lunedì 21 maggio 2007

adolescenza normale?

Adolescenza normale?

Mi viene posta una inquietante domanda: “possiamo parlare di adolescenza normale e di adolescenza patologica?

Credo sia un modo sbagliato per affrontare un tema complesso come è quello relativo ad una età dell’Uomo nella quale ci sono ancora molti passaggi dello sviluppo psico-affettivo e psico-cognitivo da compiere.
Parlare di patologia dell’adolescenza mi sembra di insistere troppo in atteggiamenti sanitare e terapeutici che portano ad una distorsione del problema. Nell’adolescenza troviamo problematiche irrisolte, ma questo succede non per colpa degli adolescenti, ma per molti motivi.
Dalla mia esperienza, potrei dire che spesso si sentono asseverazioni completamente erronee, che non sono per nulla sostenute da principi neuroscientifici ed anche sbagliate perché non sono sufficientemente diffuse le nuove conoscenze che riguardano i più nuovi studi sulla costruzione della mente, dell’intelligenza, della struttura dello sviluppo psico-affettivo, delle concezioni legate alla “timologia”: la scienza degli affetti.
Partendo da queste considerazioni, potremo affrontare diversi temi che non hanno nulla a che vedere con la sanitarizzazione dell’adolescenza, ma che, comunque, portano a notevoli sofferenze personali.
Potremmo parlare di:
- attacchi di panico;
- problemi di personalità e di borderline;
- relazioni con i genitori;
- masturbazione;
- tossicodipendenza;
- uso inappropriato di psicofarmaci;
- perché sognamo??
- ecc.ecc.Rimando alle prossime considerazioni per affrontare uno per uno questi problemi, ma resto anche in attesa delle domande e delle osservazioni che spero arriveranno copiose al blog.

giovedì 17 maggio 2007

Una società difficile, complessa e frustrante trova oggi seri problemi per porsi la questione della assoluta necessità di produrre un cambiamento profondo e radicale.
Le Istituzioni risultano incapaci di risolvere i problemi, anche quelli quotidiani, forse proprio perché sono fondate su basi ormai inadeguate e sorrette da personaggi che vedono nel cambiamento solo il modificare dei nomi a idee e visioni per il futuro che sono invece quelle di sempre: inaridite, superate, obsolete.

In momenti di crisi, si sviluppano anche situazioni di violenza che sembrano gratuite ed immotivate, ma, se ci guardiamo dentro con spirito positivo, scopriamo tutte le storture che ne sono la causa.

Oggi, c’è una speranza nuova ed è quella della volontà dei giovani a proporsi per diventare il centro dell’osservazione, ma, soprattutto, il “motore” capace di produrre i cambiamenti.
Si dice che la società attuale non ha più “valori”, ma nessuno si preoccupa di cedere tutte le cose che sono state fatte e quelle che ancora bisogna fare, con la certezza che dai giovani può venire la spinta vitale utile per tracciare nuovi cammini di convivenza.
Sono molti gli spiriti giovani che cominciano a vederci chiaro ed alla domanda “…sei felice?” rispondono con le parole di Tal Ben-Shadar: “So di essere più felice di dieci anni fa e spero che tra altri dieci lo sarò ancora di più”. “stare insieme significa agire insieme; farsi conoscere piuttosto che farsi approvare”.

Questa iniziativa vuole proporre un dialogo che si sviluppi in senso orizzontale e per questo continuerà a proporre quesiti, restando in attesa delle risposte di tutti coloro che credono che “partecipare è il fondamento per determinare un cambiamento”.